La Magia del Colore, Opere da collezioni private
Dal 7 marzo ’25 al 30 giugno ‘025
Lun – Ven 8.30 – 13.00 | 14.00 – 18.00 – Ingresso gratuito
Villa Romivo, Montebelluna (Treviso)
Aperture straordinarie nel weekend dell’8-9 marzo e del 15-16 marzo dalle ore 15.00 18.30

La mostra
La mostra “La magia del colore. Opere da collezioni private” offre l’eccezionale opportunità di ammirare 36 opere provenienti da otto collezioni private, rappresentative di 23 grandi maestri locali e veneti del XX secolo. Ad introdurre il viaggio artistico nel Novecento trevigiano saranno due opere del pittore montebellunese Luigi Serena, che tracciano un ponte tra l’Ottocento e il secolo breve.
Vedute e scorci caratteristici aprono una finestra su scenari veneziani, trevigiani e bellunesi, ma anche su interni e scene di vita, “paesaggi interiori” capaci di suggerire suggestioni e ricordi, delineando un mondo in rapido cambiamento.
Per l’ampiezza della proposta e per i pittori coinvolti si potrebbe quasi dire che l’esposizione riprenda il filo delle celebri “Mostre d’arte trevigiana” della prima metà del Novecento, con la differenza che le collettive organizzate dal giovane Bepi Mazzotti avevano il sapore della scommessa, mentre “La magia del colore” riunisce molti protagonisti di quella “piccola Atene” che nel corso di un secolo la critica e il pubblico hanno consacrato come artisti di indiscusso valore, narratori di una vivacità culturale indimenticabile e di un territorio di impagabile bellezza. Il percorso espositivo prevede l’esposizione di olii al piano terra di Villa Romivo e la collocazione delle incisioni e dei disegni al primo piano.
Nota del curatore
La mostra pone l’accento sulle collezioni private e sul collezionismo d’arte: ci permette di entrare nelle case dei collezionisti, facendo conoscere al pubblico le meravigliose opere che celano. È un’operazione di democratizzazione dell’arte, di condivisione del bello.
Gli artisti selezionati, tutti protagonisti delle Biennali veneziane e delle Quadriennali romane, si rifanno alla tradizione veneta del paesaggio, che da Giorgione in poi ha reinterpretato il tema in modo personale e approfondito. Figura primaria della mostra è Luigi Serena, il più grande artista montebellunese di tutti i tempi.
“Le maschere” di Fiorenzo Tomea è l’opera scelta come immagine guida dell’esposizione: è una rappresentazione introspettiva della persona, che spesso si nasconde le proprie fragilità dietro maschere e travestimenti. Le candele simboleggiano la brevità della vita, che lentamente si consuma e si spegne. Tomea, originario di Zoppè di Cadore, indaga le fragilità umane e i suoi paesaggi sono silenziosi, nevosi e quasi metafisici.
Invito ad apprezzare anche le opere di Virgilio Guidi, fra i padri fondatori dello spazialismo oltre che poeta, scrittore e critico d’arte: il suo merito è legare la tradizione veneziana all’arte spaziale. Non solo, tra i tanti fili che la mostra intreccia, vi è anche il contributo dei pittori eredi della prima scuola di di Burano.
Gli artisti
Luigi Serena (Montebelluna, 1855 – Treviso, 1911)
Giulio Ettore Erler (Oderzo, 1876 – Treviso, 1964)
Silvio Bottegal (Schio, 1895 – Belluno, 1968)
Nino Springolo (Treviso, 1886 – 1975)
Giacomo Caramel (Fagarè della Battaglia, 1890 – Oderzo, 1988)
Virgilio Guidi (Roma, 1891 – Venezia, 1984)
Marco Novati (Venezia, 1895 – 1975)
Mario Vellani Marchi (Modena, 1895 – Milano, 1979)
Carlo Cherubini (Ancona, 1897 – Venezia, 1978)
Bruno Gherri Moro (Castelfranco Veneto, 1899 – Sion, 1967)
Eugenio da Venezia (Venezia, 1900 – 1992)
Luigi Scarpa Croce (Venezia, 1901 – 1967)
Mario Varagnolo (Venezia, 1901 – 1971)
Gigi Candiani (Mestre, 1903 – 1963)
Carlo Dalla Zorza (Venezia, 1903 – 1977)
Toni Piccolotto (Lentiai, 1903 – Nevegal, 1970)
Lino Bianchi Barriviera (Montebelluna, 1906 – Roma, 1985)
Nando Coletti (Treviso, 1907 – 1979)
Fiorenzo Tomea (Zoppè di Cadore, 1910 – Milano, 1960)
Giovanni Barbisan (Treviso, 1914 – 1988)
Renato Nesi (Treviso, 1923 – 2004)
Lino Dinetto (Este, 1927)
Carlo Sovilla (Belluno, 1928 – 2024)
Le opere
Olii
“Il sorcio” (olio su tela,1884) di Luigi Serena
“Nevicata a Cortina” (olio su tela, 1970) di Lino Dinetto
“Natura morta” (olio su tela, anni ’60) di Carlo Sovilla
“Paesaggio montano con neve” (olio su tela, anni ’50) di Bruno Gherri Moro
“Calle veneziana” (olio su cartone telato, anni ’40) di Eugenio da Venezia
“Palazzo veneziano (olio si tavola, anni ’40) di Marco Novati
“Ponte Vecchio a Crespano del Grappa” (olio su tavola, 1929) di Luigi Scarpa
“Natura morta” (olio su tavola, anni ’10) di Nino Springolo
“Laste di Digonera: nevicata” (olio su tela, anni ’30) di Toni Piccolotto
“Castagno caduto” (olio su tela, 1978) di Giovanni Barbisan
“Scorcio su Venezia” (olio su tela, anni ’20) di Silvio Bottegal
“Paesaggio Asolano” (olio su tavola, anni ’60) di Carlo Dalla Zorza
“Il lago di Alleghe con il monte Civetta” (olio su tavola, 1948) di Giulio Ettore Erler
“Venezia: le zattere” (olio su tavola, 1932) di Gigi Candiani
“Paesaggio” (olio su cartone, anni ’60) di Giacomo Caramel
“Paesaggio nel trevigiano” (olio su tavola, 1939) di Nando Coletti
“Paesaggio cadorino” (olio su tela, 1970) di Nando Coletti
“Bacino di San Marco” (olio su tela, 1970) di Virgilio Guidi
“Natura morta con pesci” (olio su tela, 1970) di Mario Varagnolo
“Natura morta” (olio su tela, anni ’60) di Carlo Cherubini
“Lungo il Sile” (olio su tela, anni ’60) di Renato Nesi
“Paesaggio” (olio su tavola, 1946) di Giovanni Barbisan
“Maschere” (olio su tela, anni ’50) di Fiorenzo Tomea
Disegni e incisioni
“Girasoli” (acquaforte, 1940) di Giovanni Barbisan
“Stradina tra i castagni” (acquaforte, 1985) di Giovanni Barbisan
“Donne al mercato” (disegno su carta, 1882/83) di Luigi Serena
“I bevitori” (disegno, anni ’50) di Marco Novati
“Treporti” (disegno, 1932) di Mario Vellani Marchi
“Paesaggio cadorino” (disegno, anni ’50) di Fiorenzo Tomea
“Natura morta” (acquaforte, 1935) di Giovanni Barbisan
“Barca in palude” (acquaforte, 1940) di Giovanni Barbisan
“Teschio d’ariete e pigne” (acquaforte, 1965) di Lino Bianchi Barriviera
“Interno” (acquaforte, anni ‘60) di Lino Bianchi Barriviera
“Nell’uliveto” (acquaforte, 1973) di Lino Bianchi Barriviera
“Teolo: autocarro in curva” (china acquarellata, 1958) di Carlo Dalla Zorza
“Le due strade” (acquaforte, 1986) di Giovanni Barbisan

Villa Romivo: sede dell’Agenzia Generale di Montebelluna
Il tema della valorizzazione del territorio attraverso la lente dell’arte, della riscoperta dei grandi interpreti delle specificità della nostra terra e della democratizzazione dell’arte, intesa come restituzione e condivisione del bello, creano una sintonia profonda tra la proposta artistica della mostra e gli obiettivi dell’Agenzia. Villa Romivo incarna tutto questo e si conferma una “dimora aperta”, in cui innescare la riflessione, diffondere la cultura, collaborare con la comunità e contribuire alla crescita sociale.
“Il linguaggio dell’arte agisce comunicando e arricchendo il bagaglio culturale delle persone. Condividerlo negli uffici dell’agenzia a Villa Romivo crea un legame ancor più profondo con il territorio, confermando l’impegno dell’Agenzia in un percorso di responsabilità orientato a far crescere il benessere del contesto di riferimento.”
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